“La scarsa stagione commerciale del pomodoro, che in questi giorni solleva l’attenzione di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, è una notizia ampiamente annunciata”. Interviene con una posizione netta nel dibattito sulle difficoltà economiche dei produttori e di tutto il mercato del pomodoro in generale il Presidente del Consorzio di Tutela IGP, Sebastiano Fortunato. “Ci stupisce solo che da parte dell’amministrazione se ne prenda atto solo ora, mentre quando abbiamo cercato di prevenire la situazione qualche mese fa, con un adeguato piano di comunicazione e marketing, siamo rimasti inascoltati”.
Il riferimento va al piano di promozione elaborato durante la stagione autunnale dall’agenzia romana Roncaglia&Wijkander, che proponeva di lanciare sul piano nazionale un concorso a premi abbinato alla vendita delle confezioni del pomodoro di Pachino Igp.
“La crisi delle famiglie è oramai un dato di fatto- aggiunge il Direttore del Consorzio, Salvatore Chiaramida-, ma è altrettanto evidente come i consumi resistono nel caso di prodotti dalla qualità certificata come il nostro. Questo processo va però sostenuto da adeguate azioni di marketing e promozione nell’ambito nazionale. La nostra proposta, che era affiancata da uno studio di mercato ampio e dettagliato, era stato programmato proprio sulla stagione primaverile-estiva per combattere la contrazione di mercato prevista in questa stagione”.
“Il diniego dell’amministrazione e l’indifferenza della Banca di Credito Cooperativo – continua il presidente Fortunato- a cui abbiamo presentato il progetto come principali attori di sostegno all’agricoltura e all’economia del territorio, vanno di certo in controtendenza rispetto alla sorpresa che si rileva adesso, quando la tragedia è ampiamente compiuta. Non solo c’è stato il rifiuto di quel piano, ma non si è provveduto a fornire una controproposta valida. Siamo felici che l’amministrazione abbia deciso di investire sull’identità culturale del territorio con iniziative valide, ma non comprendiamo l’assoluta esclusione dell’ambito agricolo dai loro piani. Altrettanto dicasi per la Banca di Credito Cooperativo di Pachino, che tanti utili fa proprio sull’economia delle imprese, grandi e piccole, e dei produttori e che avrebbe solo giovamento dal reinvestirli, in parte, proprio nel settore aziendale che glieli fornisce. Chiediamo atti concreti. Ogni altra presa di posizione ci sembra più populismo che altro”.