NELL’AGRICOLTURA MODERNA LE SKILLS DI UN MARCHIO VANNO CERTIFICATE
“La rielezione alla carica di presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino Igp mi rende ancora più determinato rispetto ai miei precedenti mandati: lo devo ai consorziati e alle persone che, in seno al CdA, mi hanno voluto ancora una volta alla guida di uno dei sodalizi più prestigiosi d’Italia. Nell’occasione, mi corre l’obbligo di ringraziare il presidente uscente, Salvatore Lentinello, per il suo operato”. Queste le parole con cui ha esordito Sebastiano Fortunato nel corso di una lunga telefonata, con la quale ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva.
Alla domanda circa i nuovi progetti in vista per il Consorzio, Fortunato ha risposto: “Ci stiamo concentrando prioritariamente sulla sostenibilità del prodotto a marchio. Non che il nostro pomodoro abbia bisogno di correttivi, da questo punto di vista, ma nell’agricoltura moderna le skills di un marchio vanno certificate, perché il consumatore finale possa avere un ulteriore dato certo su cui basare la propria scelta d’acquisto. La certificazione per la quale abbiamo avviato l’iter si chiama “Carbon Footprint” (clicca qui per approfondire), ossia quella misura che, in linea con il Protocollo di Kyoto, esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate direttamente o indirettamente a un prodotto e non solo”.
“L’iter è certamente lungo – ha rivelato il presidente – cionondimeno siamo sicuri che il nostro messaggio arriverà non solo ai consumatori finali, ma a tutta la filiera perché possa con maggiore convinzione puntare su un prodotto di grande e autentica qualità”.
“Dimostreremo – ha rimarcato l’imprenditore – la nostra sostenibilità, a dispetto della distanza che ci separa dai mercati europei e internazionali. Le politiche del prodotto a km zero spesso vengono distorte ai fini commerciali, celando che in alcune realtà il km zero significa illuminare per molte ore del giorno e riscaldare per moltissime ore del giorno e della notte, continuamente, per mesi e mesi durante l’anno. In altre realtà ancora, si arriva anche a dover rinfrescare le serre, a causa delle temperature eccessive. Tutto ciò ha un’incidenza notevole sulle emissioni di CO2, che sono ben superiori rispetto ai parametri che riguardano le serre fredde siciliane. Il nostro impegno eco friendly si estende anche alla sostenibilità del packaging, già avviata, che mi impegnerò a proseguire con determinazione”.
“Altro punto cardine del mio mandato – ha raccontato Fortunato – sarà l’azione di controllo sui soci produttori e confezionatori. Continuo ad aspettarmi il rigoroso rispetto del disciplinare, al fine di evitare imperfezioni che possano accidentalmente inficiare gli standard del nostro brand. Non è sempre semplice, perché parliamo di un prodotto che risente della “variabile natura”, ma ho già affrontato alcune questioni con l’IZS di Palermo, l’ente certificatore, che ci aiuterà in questo intento, mentre l’attività ispettiva continua a essere demandata ai vigilatori. Del resto, il nostro è un brand collettivo che va, ribadisco, rispettato sempre”.
“Proseguiremo anche nella nostra azione di promozione e comunicazione – ha concluso il manager – volta, da una parte, a tenere alta l’attenzione su un prodotto di grande pregio e conosciuto da una vasta platea di consumatori italiani e internazionali e, dall’altra, tesa ad allargare la base sociale del nostro Consorzio, rivolgendoci ai produttori ancora non associati. Il primo appuntamento che ci vedrà protagonisti in un’attività di promozione, sarà la partecipazione, il prossimo 23 giugno 2021, a un convegno che si terrà Vittoria sul tema della tracciabilità del pomodoro da mensa”.
Fonte: https://www.freshplaza.it/