LETTERA APERTA DI MASSIMO PAVAN AL SINDACO DI PACHINO
Al Sindaco del Comune di Pachino
Dott. Roberto Bruno
Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa che il Comune di Pachino non intende opporsi all’istituzione della Riserva dei Pantani della Sicilia Sud-Orientale, nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale in materia di Parchi e Riserve n.98 del 1981, per violazione dell’art. 117 della nostra Costituzione.
Ci spiace constatare, anzitutto, come tale decisione sia frutto di consultazioni non meglio identificate, che hanno escluso del tutto il Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino Igp, che si è fatto promotore in questi anni della battaglia legale conclusasi con la sentenza della Corte Costituzionale sopra menzionata. Avremmo gradito che il dialogo per delineare una strategia comune si svolgesse in maniera inclusiva e preventiva alla comunicazione di qualunque linea.
Nonostante ciò intendiamo manifestare la nostra disponibilità a collaborare per delineare una strategia comune che possa essere efficace nella valorizzazione del territorio, ma che allo stesso tempo garantisca le esigenze di tutte le categorie produttive interessate.
In particolar modo ribadiamo che l’istituzione della Riserva in oggetto secondo le attuali prescrizioni di legge, sarebbe gravemente nociva per tutti gli operatori che gravitano attorno al mondo dell’agricoltura. La legge, infatti, vieta l’esercizio di qualunque attività agricola intensiva all’interno del perimetro della riserva, ammettendo solo colture biologiche. Esse rappresentano un’utopia in quanto le caratteristiche richieste non sono realizzabili in un territorio che è caratterizzato dalla frammentazione delle coltivazioni. Questo renderebbe necessaria la conversione di tutti i produttori al biologico, in quanto la prossimità di chi non applicherebbe tale metodo inficerebbe l’utilità di chi ha applicato la conversione. Inoltre le colture erbacee, come quella del pomodoro, a differenza di quelle arboree, sono per definizione condotte in maniera intensiva e richiedono la somministrazione di diversi trattamenti, incompatibili con l’etichetta biologica. L’esempio eclatante di come questo modello non possa funzionare è la Riserva di Vendicari: nessuna azienda che coltiva pomodoro oggi esiste al suo interno proprio per i vincoli improbabili a cui andrebbero incontro.
Non siamo contrari alla salvaguardia del territorio e ad una sua gestione più ordinata, tanto è vero che tante tra le nostre aziende hanno provveduto da tempo a certificarsi Global Gap, protocollo che prevede una tracciabilità ecologicamente rispettosa del prodotto e del territorio; inoltre riteniamo che potrebbero esserci molti provvedimenti concreti da applicare, come la regolamentazione dello stato in cui mantenere i terreni, anche quelli abbandonati e un maggior controllo unito ad una forte repressione per le discariche abusive presenti in tutto il territorio comunale e provinciale.
Ma riteniamo che questo processo necessario non possa del tutto ignorare i diritti delle famiglie pachinesi e delle altre città vicine che contribuiscono da anni all’economia del nostro territorio e che, anche in questo momento di grande crisi, rappresentano la principale forza produttiva della zona.
Vorremmo inoltre ricordare che il Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino IGP ha la necessità di poter vantare un’area produttiva pulita, sana, ecologicamente sostenibile e monitorata perché ciò rappresenterebbe valore aggiunto dinanzi alla percezione di milioni di consumatori che scelgono il nostro prodotto.
Consegniamo dunque al sindaco Roberto Bruno e alla sua Giunta un territorio libero da vincoli nocivi per la nostra economia, affidandogli la responsabilità di mantenerlo tale e determinando, in questo modo, quale debba essere il futuro della nostra agricoltura, che e’ non solo il fiore all’occhiello del nostro territorio, ma anche la fonte di sostentamento principale per tante famiglie.
La nostra azione ha inteso difendere la nostra economia, ora tocca all’Amministrazione Comunale che ci rappresenta di fare la sua parte.