Workshop Sulle Proprietà Nutraceutiche Del Pomodoro Di Pachino Igp
Convegno di altissimo profilo scientifico e culturale, quello tenutosi lo scorso 12 ottobre 2021 a Portopalo di Capo Passero (SR), in Sicilia, organizzato dal Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino Igp sul tema de “Le proprietà nutraceutiche della Igp Pomodoro di Pachino”.
Dopo i saluti delle autorità presenti, è stata la volta del presidente del sodalizio, Sebastiano Fortunato, il quale ha voluto accogliere la platea qualificata e gli illustri relatori per ringraziarli della loro presenza.
“Il consorzio – ha detto Fortunato – da tempo ha intrapreso un nuovo cammino che ha come obiettivo quello di comunicare la sostenibilità e gli aspetti nutraceutici di un prodotto che ha tutte le caratteristiche necessarie per soddisfare un consumatore moderno, attento ed esigente. La nuova frontiera che si affianca alla commercializzazione del prodotto fresco e trasformato, ormai conosciuto in tutto il mondo, è quella della nutraceutica, che ci vede impegnati in numerose attività di ricerca con prestigiosi partner come le Università etc.”.
La parola è poi passata a Salvatore Francavilla, progettista del consorzio, il quale ha messo a punto il progetto nell’ambito del quale rientra il convegno, finanziato con il contributo delle Direzione Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare (Decr. Mipaaf PAQI 04 N. 9375243 – 14/12/2020).
“Questa attività – ha detto Francavilla – rientra nell’alveo della difesa della reputazione dei prodotti di eccellenza come il nostro pomodoro di Pachino Igp, approfondendone la narrazione del legame con il territorio”.
L’introduzione ai lavori è stata curata da Rosario Pignatello, ordinario di Tecnologia Farmaceutica e Direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute dell’Università di Università di Catania.
“Sono tante le sfaccettature che riguardano il consumo del pomodoro di Pachino Igp – ha detto il docente – Tra queste, c’è il consumo del prodotto fresco, apprezzato per le sue qualità organolettiche che ne rappresentano il valore aggiunto, e il possibile uso di estratti e concentrati, che in nutraceutica possono elevare il tenore della salute umana. In quest’ultimo caso, parliamo di integratori la cui composizione richiede sperimentazione e tempo”.
A seguire, gli interventi programmati che sono iniziati con quello di Cherubino Leonardi, ordinario di Orticoltura del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania.
“Il pomodoro di Pachino Igp – ha detto il docente – rappresenta uno dei prodotti tipici di maggior successo, grazie alle condizioni pedoclimatiche in cui viene coltivato. Pur potendo contare su un insieme di condizioni estremamente favorevoli, il pomodoro di Pachino si trova di fronte alla opportunità di un adeguamento della sua configurazione”.
Parimenti interessante la relazione di Fabio Galvano, ordinario di Alimentazione e Nutrizione Umana-Dip. di Scienze del farmaco e della Salute dell’Università di Catania, il quale ha relazionato su “Valore nutrizionale del Pomodoro di Pachino IGP: dal marchio al Differenziale di qualità”.
“Il pomodoro è un alimento cardine della Dieta Mediterranea – ha sottolineato Galvano – Le sue proprietà nutrizionali sono da ricondurre al contenuto vitaminico-minerale (vitamina C, K, folati, potassio) e al pool di pigmenti carotenoidi antiossidanti (licopene, luteina, zeaxantina). La valorizzazione del Pomodoro di Pachino Igp non può prescindere dall’identificazione di differenziali di qualità nutrizionale, ad oggi non noti, che possano conferire un valore aggiunto rispetto al prodotto standard”.
Di “Attività benefiche dei composti bioattivi presenti nel pomodoro”, invece, ha parlato Valeria Sorrenti, associato di biochimica del dipartimento di Scienze del farmaco e della salute dell’Università di Catania.
“Frutta e verdura sono considerati alimenti funzionali – ha detto, tra l’altro, Sorrenti – in quanto contengono elevate quantità di sostanze con notevole capacità antiossidante in grado di prevenire lo stress ossidativo, alla base delle principali malattie croniche e degenerative. Il pomodoro è ricco di zuccheri, vitamine (A, C ed E), minerali e antiossidanti (carotenoidi e composti fenolici). Il Licopene è il principale carotenoide presente nel pomodoro. La cultivar e il periodo di raccolta sono fattori attivi nel determinare cambiamenti del profilo metabolico. Numerose evidenze scientifiche riportano molteplici effetti benefici del licopene, inclusa una possibile attività antitumorale. Il licopene è molto abbondante nella buccia del pomodoro”.
E proprio sugli scarti di lavorazione del pomodoro è intervenuto Paolo Rapisarda , dirigente di ricerca del CREA di Acireale. “Il Pomodoro di Pachino Igp – ha spiegato il ricercatore – rappresenta una delle eccellenze agroalimentari italiane per le sue elevate proprietà sensoriali, nutrizionali e salutistiche, tutte espressioni del territorio di provenienza. Al fine di assicurare una elevata qualità del prodotto destinato al mercato del fresco, si opera una rigorosa selezione dei frutti sia in campo sia in magazzino, che genera uno scarto utilizzabile per la produzione di pasta, succo, salsa, purea e ketchup o altri derivati. All’interno del processo di trasformazione del pomodoro, si producono dei sottoprodotti, costituiti principalmente da bucce e semi”.
“Tali residui, se non adeguatamente trattati – ha proseguito il dirigente ricercatore – diventano rifiuti, generando problemi di smaltimento, di inquinamento dell’ambiente e un forte aggravio dei costi di lavorazione. Pertanto, occorre introdurre all’interno della filiera un nuovo segmento che preveda un uso razionale dei sottoprodotti per la produzione di sostanze ad alto valore aggiunto (fenoli, licopene, olio dai semi, ecc.) da indirizzare all’industria alimentare cosmetica e farmaceutica”.
fonte: www.freshplaza.it